È in atto una “distruzione della Storia”?

Da anni il nostro Istituto, in sinergia con la rete nazionale degli Istituti per la storia della Resistenza, per favorire la conoscenza storica è impegnato in attività  su tutto il territorio regionale per far dialogare i risultati della ricerca con la didattica e la divulgazione formativa. La crisi e la fragilità  che si avverte nell’odierna comunità  sociale sembra essere coincisa con la diminuzione dell’attenzione prestata, a tutti i livelli, alle discipline storiche e umanistiche in senso lato, ritenute inutili o quanto meno poco spendibili sul mercato del lavoro. Una crisi che non è stata il frutto della mancanza di studi, ricerche, prodotti editoriali, digitali e televisivi su argomenti storici, ma semmai della difficoltà  di riuscire a rendere questo bagaglio delle conoscenze storiche patrimonio comune di un pubblico universale.

Per queste ragioni il nostro Istituto porta avanti con passione una didattica della cittadinanza, nella consapevolezza che proprio il sapere storico è una delle componenti essenziali per diventare anche buoni cittadini e fornire quelle chiavi di lettura per meglio comprendere la complessità  di alcuni fenomeni che interessano la nostra vita quotidiana. L’allarme lanciato sui rischi di una maggiore marginalizzazione della Storia nell’offerta formativa scolastica e universitaria ci preoccupa, ma motiva anche a continuare a valorizzare il nostro progetto culturale. (Giuseppe Ferraro)

Sulla tematica, qui di seguito, vi proponiamo un articolo pubblicato su La Repubblica del 12 settembre 2019, a pag. 28.

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