La massoneria in Parlamento tra primo ‘900 e fascismo, un libro di Fragale

È risaputo che il regime fascista abbia condotto una politica antimassonica, e la messa al bando della massoneria insieme alle altre associazioni con la legge 2029 del 1925 ne è l’esempio più eclatante. È però meno noto come nella prima fase di costituzione del fascismo, compreso il periodo successivo alla Marcia su Roma, il ruolo dei massoni nella vita politica italiana sia stato particolarmente incisivo.
Luca Irwin Fragale, socio dell’ICSAIC e attento ricercatore, nel volume La Massoneria nel Parlamento. Primo Novecento e Fascismo dimostra come in realtà  la politica antimassonica del regime sia seguita ad una fase durante la quale massoneria e fascismo avevano convissuto a più livelli. Il libro, edito nel 2021 da Morlacchi Editore, è basato su di una vasta ricerca di archivio e rappresenta per gli studiosi una miniera di informazioni su fatti e personaggi che hanno segnato la storia politica nazionale del primo quarto del Novecento.
La prima parte del volume prende in esame i rapporti tra politica e massoneria tra i primissimi anni del ‘900 ed il 1922, mentre la seconda parte analizza il periodo tra la marcia su Roma ed il 1925. La terza e la quarta parte, invece, analizzano rispettivamente l’attività  di deputati e senatori affiliati alla massoneria tra il 28 ottobre 1922 e il 26 novembre 1925, con una abbondante messe di dati inediti inerenti alla loro appartenenza ad una o più logge.
Emerge quindi, in tutta la sua complessità , la questione dei rapporti tra massoneria e fascismo, sulla quale ruota una parte cospicua del contenuto del volume.
Come sottolinea il professore Fulvio Conti nella sua prefazione, quasi un quinto dei parlamentari in carica tra ottobre ’22 e novembre ’25 era affiliato ad una delle due grandi obbedienze massoniche italiane, e questo ci dà  l’idea di quanto fosse radicata la loro presenza nella vita e nelle istituzioni.
Uno sguardo particolare meritano le pagine dedicate ai deputati e senatori di origine calabrese, a proposito dei quali non manca qualche sorpresa. (L. C.)

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