Longobucco: il 3 aprile presentazione di “Restare”, l’ultimo libro di Ferraro

Longobucco – Il 3 aprile 2019, alle ore 10.30, presso la Sala consigliare del comune di Longobucco si terrà  una iniziativa sulla Prima guerra mondiale con la presentazione del recente volume di Giuseppe Ferraro “Resistere. Trincea e prigionia nell’archivio Barberio”, con le biografie dei soldati italiani prigionieri a Dunaszerdahely in Ungheria.  L’amministrazione comunale di Longobucco, regalerà  agli alunni delle scuole del comune di Longobucco copia del volume. con questa iniziativa ha voluto proporre alle scuole e alla comunità  civile un momento di formazione e conoscenza sui difficili anni della Prima guerra mondiale. I lavori della conferenza saranno introdotti da Bruno De Luca, consigliere comunale delegato alle attività  culturali, Dr. Giovanni Pirillo, sindaco di Longobucco, dall’avvocato Mario Lapietra, assessore alla cultura. Seguiranno gli interventi del Prof. Giuseppe De Rosis, del Dott. Franco Cirò, della prof. Maria Francesca Corigliano, assessore alla cultura della Regione Calabria, della Dottoressa Anna Maria Di Cianni dirigente scolastico. La presentazione gode di importanti patrocini tra cui quello del nostro istituto di cui l’autore è dirigente e della Regione Calabria che hanno seguito e sostenuto il progetto, e della Deputazione di Storia patria per la Calabria.

La prefazione del volume è stata curata da Antonio Gibelli, uno dei maggiori studiosi europei della Prima guerra mondiale. Ferraro è dottore di ricerca presso l’Università  degli Studi di San Marino, ricercatore presso l’Istituto calabrese per la storia dell’antifascismo e dell’età  contemporanea e Deputato di Storia patria per la Calabria, ha una lunga e ricca biografia professionale, in cui riesce anche a coniugare la ricerca scientifica con la didattica, come dimostra il suo impegno nella formazione docenti. Inoltre fa parte della redazione della rivista «Giornale di Storia contemporanea » e il «Pensiero storico »; dal 2018 anche del Centro studi “Paolo Prodi” per la Storia costituzionale (Università  di Bologna). Le sue ricerche hanno ricevuto importati riconoscimenti tra i quali: “Spadolini-Nuova Antologia” a Firenze, “P.P. D’Attorre” a Ravenna, “Troccoli Magna Graecia” e “Amaro Silano” in Calabria. La sua recente monografia Il prefetto e i briganti (Le Monnier-Mondadori) ha ricevuto anche la menzione speciale al premio “Sele d’oro” ed è stata tra le cinque finaliste dell’Opera prima SISSCO nel 2017. Ha pubblicato lavori sulla questione unitaria italiana, il brigantaggio, classi dirigenti liberali, il fascismo, le guerre coloniali, gli internati militari (IMI) e la Resistenza; ha collaborato con il Dizionario biografico degli italiani della Treccani. Nel volume Ferraro attraverso fonti pubbliche e private (italiane e austro-ungariche), anche inedite, riesce a ricostruire il complesso mondo delle trincee e dei campi di prigionia durante la Prima guerra mondiale. La ricerca ha permesso il più delle volte anche di dare un nome ai quasi 700 prigionieri transitati dal campo di Dunaszerdahely in Ungheria. Destini individuali e collettivi, grandi e piccoli eventi, narrazione e interpretazione, si intrecciano nelle varie fasi di questa ricerca scientifica offrendo un quadro originale e per molti aspetti unico della Grande guerra a 100 anni dalla sua fine.

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