Il 25 aprile prima presentazione del libro di Matteo Dalena su Paolo Cappello

Si svolgerà  il prossimo 25 aprile, 76 ° anniversario della Liberazione dal nazifascismo, la prima presentazione del volume “Quel garofano spezzato. Paolo Cappello, muratore antifascista (1890-1924)” del giornalista e storico Matteo Dalena, edito da Le Pecore Nere. Il volume, frutto di una lunga ricerca negli Archivi di Stato di Cosenza e Centrale dello Stato di Roma, sarà  presentato con una diretta su facebook che sarà  condivisa dalle numerose associazioni che hanno collaborato all’evento. Moderata dall’editore Maria Pina Iannuzzi, la presentazione si svolgerà  in due, diverse sessioni. Alla prima, che avrà  inizio alle 17.30, interverranno la storica dell’Università  di Bologna, Cesarina Casanova, lo storico e antropologo Giovanni Sole che ha curato la prefazione al testo, il giornalista Francesco Veltri e il presidente dell’ICSAIC, Paolo Palma, che ne ha curato l’introduzione. La seconda sessione avrà  inizio alle 18.30 e vedrà  una serie di interventi di attivisti e artisti (Claudio Dionesalvi, Sergio Crocco, Silvio Cilento, Dario Della Rossa, Ernesto Orrico, e il Centro Rat) che discuteranno sulle nuove forme di resistenza, a partire dall’esempio del muratore antifascista.
Il testo di Dalena porta il lettore in una provincia dell’Italia fascista, dove il delitto di un muratore socialista scuote gli animi e infiamma la piazza. La morte di Paolo Cappello, avvenuta a Cosenza il 21 settembre 1924 (l’omicidio aveva avuto luogo una settimana prima sul ponte di san Francesco) è uno di quei foschi fatti che nemmeno il crollo del regime fascista e il successivo avvento della democrazia riuscirono a chiarire. Tre gradi di giudizio non furono sufficienti ad assicurare alla giustizia i responsabili. Trascorsi 96 anni, l’omicidio di Paolo Cappello rimane ancora impunito. Nel 1944 all’operaio ucciso venne intitolata la vecchia piazza “Michele Bianchi”, dov’era ubicata la Casa littoria che recava il nome del gerarca di origini calabresi. Con i metodi propri della storia criminale, della storia sociale e della microstoria Matteo Dalena cerca di far luce sugli itinerari di vita di uno dei tanti “figli di ignoti”, allevato nel quartiere popolare della Massa e cresciuto nei bassi di una città  ebbra di vino e vendetta.
«Paolo Cappello, o più semplicemente Paolino per i suoi compagni muratori della Massa era un “uomo infame” nel senso della enorme distanza che lo separò dalla fama, dalla gloria, dalla ribalta sul palcoscenico della storia. Un’esistenza infima, minima, marginale. Se non fosse stato per la morte violenta e dalla forte connotazione politica, il suo nome e quei pochi dettagli della sua esile linea biografica sarebbero rimasti sepolti nei baratri della storia », scrive Dalena. L’autore è membro del direttivo ICSAIC e autore della rivista Storica National Geographic.


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