Oliva, Ermelinda

Ermelinda Oliva [Palmi (Reggio Calabria, 12 marzo 1929 – 9 aprile 2003]

Nacque  da Cesare e da Gemma Cordiano, un’antica famiglia palmese. Nipote dell’avvocato Nicola Oliva, anch’egli poeta.  Trascorse l’infanzia  e la prima giovinezza  a contatto con la natura  in campagna, al Sovereto,  una  località   ricca  di  uliveti  a nord  nel  Comune  di  Gioia  Tauro, dove il padre, coltivatore diretto, la condusse fin dall’età  di cinque anni. Studiò a Palmi.  Terziaria carmelitana, condusse una vita privata molto riservata.
Considerata una poetessa raffinata, sensibile, espressiva e genuina, esordì giovanissima nel campo letterario.
Nel 1955 apparve il suo primo volume  La notte che passa.  Le sue prose e poesie, da allora, sono comparse in molte riviste, settimanali e periodici. Nel 1958 pubblicò alcune sue liriche anche su «La Fiera letteraria », liriche che, secondo il poeta torinese Carlo Betocchi che ne curò la presentazione, sono «tra le più belle che si possono leggere oggi in Italia ».  
Quattro anni dopo apparve  Il  flauto  minuscolo  al quale fu assegnato  il Premio Amantea 1962. Iniziò, allora, un periodo intenso e produttivo. Negli anni Sessanta videro la luce altre sue opere ben accolte dal pubblico e dalla critica (La  croce  del  Sud,1964;  Il tempo della cicala, 1966;  Lo  zoccolo  e  il sasso,  1970).  
Sono questi gli anni in cui si fece maggiormente conoscere e apprezzare.  Il suo nome varcò i confini nazionali.   «La Lucerna » di New  York così si esprimeva sui suoi confronti: «Una notizia che farà  piacere in special modo ai calabresi è  l’esistenza,  in  Italia, di  una  giovane poetessa calabrese che scrive poesie di respiro classico ammirevole ».
Nel periodo che va dal 1967 al 1975, ebbe una fitta collaborazione con vari quotidiani e periodici italiani tra  i  quali   «Il  Cittadino »  di  Genova,   «La  Gazzetta di Mantova », «Il Popolo » di Pordenone, «La voce di San Marco »,   «La  Prealpina » di Varese,   «Il  Giornale  del  Popolo », «L’Illustrazione  Ticinese »  (Lugano),   «L’Eco  di Sicilia », «Il Corriere del Giorno » di Taranto, «La Provincia », «Il Mezzogiorno »,   «La  Nuova  Sardegna » di Sassari,   «L’Unione  Sarda » di Cagliari e «Il Corriere di Napoli ».
Nella seconda parte degli anni Settanta arrivarono a compimento altre sue opere letterarie (poesie,  romanzie  racconti) e anche  un primo  testo  di argomento religioso-teologico, nei quali si evidenzia la sensibilità  del suo animo (E  dove e  quando,1978;  Il  raggio  e  lo  specchio,1977;  La conchiglia,1978). Di questi anni (1977) è  Il Candelabro, in cui   «La poetica di Oliva – come scrive P. Antonio Gallo nella prefazione – si caratterizza cosi in una sofferta intimità  radiosa di gioia… che la colloca fuori di ogni scuola, in un certo senso anche al di là  del tempo, quasi sfiorante le soglie dell’eterno… ». La sua attività  fu frenetica anche negli anni successivi, quando furono stampati  Il  flauto  e la  notte  (1980);  Noi  chiediamo cavalli  del  1983 (Premio letterario città  di Frascati); il romanzo  Le torce a vento  del  1994;  Quel suo paese in alto alla  collina(1995);  Le  novelle  (1997), oltre ai saggi  L’indagine centrata  sul  mistero  pubblicato  nel  1980;  L’errore scientifico intorno alla verità ,  apparso quattro anni dopo, seguito nel 1986 da  L’errore teologico intorno alla verità , un ciclo “scientifico” chiuso nel 1990 con il saggio storico  La  diocesi  scomparsa  di  Taureana  e  i  suoi vescovi.
Per  la sua importante produzione letteraria ha ricevuto, vari premi, attestazioni e giudizi lusinghieri. Di lei, infatti,  si  sono  occupati  favorevolmente  molti  studiosi  italiani  e  stranieri.  A incominciare da  Diego  Valeri  cheha  espresso  giudizi  lusinghieri  sui  suoi  versi:   «Vi è più sostanza di poesia in essi che in molti elaboratissimi poemi ». In sintonia il giudizio dello scrittore reatino Sergio Solmi:   «I  suoi  versi  mi  hanno  molto colpito per la loro spontaneità  (oggi rarissima) e il loro senso magico della natura ».  Vittorio Vettori la considerava un’intellettuale calabrese che ha espresso «l’anima femminile della Calabria… il senso più segreto di questa terra » e  raccomandava  il volume  Le torce al vento     «a quegli intellettuali di oggi in cui il vento antico e perenne della calabresità  conserva intatto il suo impeto, il suo valore di propulsione e di orientamento »,  E  Antonio Piromalli scrive: «L’Oliva è poetessa di estrema purezza per convinzione estetica e psicologica: diciamo purezza nel senso che l’Oliva allontana l’autobiografismo e ricerca — per la struttura religiosa — il mistico e il cosmico ». Anche lo scrittore palmese Domenico Zappone fu un suo ammiratore: «Carmelina Oliva parla non soltanto alle stelle, alla luna, ma agli uccelli, agli animali, alle selve, ai mari, alla notte, al caos, e sempre la sua forma espressiva ha la robustezza del diamante ed anche quella luce cangiante e ferma di stella prigioniera e remota ».  Mentre  Gilda Trisolini, ne  La poesia di Ermelinda Oliva  a cura del Comune di Palmi, scrive tra l’altro: «La poesia di Linda è sempre in bilico tra la terra amata, con le sue tenebre e le sue ombre, e la luce sognata; e il suo fascino consiste appunto nell’umano sentore di un bisogno di trascendenza che solo la poesia e la preghiera possono dare… Direi che la poesia di Linda sia tutta una preparazione alla morte, questa sua poesia così ricca di vita e di calore, di fremiti di foglie, questo miracolo di purezza in tanto frastuono di macchine e mura che crescono ad appiattirci i giorni ».
Sulla francese   «Revue  d’Information », invece,  lo studioso Solange De Bressieux in merito  dei suoi scritti religiosi  così affermava:   «Il  gesuita  P.  Guido  Reghelin  non  fa  che cogliere  egli  pure  nell’Oliva  quanto  primae  dopo di  lui  avevano  o  avrebbero  detto,  fino  a  definire addirittura “preziosa” per la Chiesa oltre che per la letteratura calabrese ed italiana, l’opera silenziosa ed appartata  di questa autrice ». Aggiungendo ancora:   «Ermelinda Oliva, oltre a chiarire alcuni punti della dottrina cattolica, rivela una fede intensa e vigilante, orientata verso il servizio di Dio e del prossimo ».
Morì nella sua città  all’età  di 74 anni.
A Palmi  un’Associazione Artistico Culturale porta il suo nome. Da anni viene organizzato in suo onore un  Concorso di Poesia e Narrativa. (Isabella Guidi) © ICSAIC 2020

Opere

Poesie e prose

  • La notte che passa, Tip. Zappone, Palmi 1955;
  • Il flauto minuscolo, Ed. Luce Serafica, Napoli 1962 (Premio Amantea, 1962;
  • La croce del Sud, Rebellato, Cittadella di Padova 1964;
  • Il tempo della cicala, Laurenziana, Napoli 1966;
  • Lo zoccolo e il sasso, Cittadella di Padova, Rebellato 1970;
  • Il Candelabro, Ed. Luce Serafica, Napoli 1977;
  • E dove e quando, Laurenziana, Napoli 1978;
  • Il raggio e lo specchio, Ed. Luce Serafica, Napoli 1978;
  • La conchiglia, Laurenziana, Napoli 1978;
  • Il flauto e la notte, Laurenziana, Napoli 1980;
  • Noi chiediamo cavalli, Laurenziana, Napoli 1983 (Premio letterario città  di Frascati);
  • Le torce a vento. Romanzo, Laurenziana, Napoli 1994;
  • Quel suo paese in alto alla collina, Laurenziana, Napoli 1995;
  • Le novelle, Laurenziana, Napoli 1997.

Saggi

  • Il raggio e lo specchio (Napoli, Ed. Luce Serafica, 1977);
  • L‘indagine centrata sul mistero, Laurenziana, Napoli 1980;
  • L‘errore scientifico intorno alla verità , Laurenziana, Napoli 1984;
  • L‘errore teologico intorno alla verità , Laurenziana, Napoli 1986;
  • La diocesi scomparsa di Taureana e i suoi vescovi, Laurenziana, Napoli 1990.

Nota bibliografica

  • Domenico Zappone (a cura di), Calabria nostra (autori scelti), Bietti Milano 1969;
  • «La Lucerna », New York, settembre 1971;
  • Giuseppe Morabito (a cura di), La poesia calabrese del Secondo Novecento, Edizione Parallelo 38,Reggio Calabria 1975;
  • Luigi Malafarina e Franco Bruno, Calabria e Calabresi, Parallelo 38, Reggio Calalbria 1978, p. 676;
  • Gilda Trisolini, La poesia di Ermelinda Oliva, Tip. Evolo, Palmi 1972.
  • Antonio Piromalli, Ermelinda Oliva, «Rinascita Sud », novembre-dicembre 1979;
  • Solange De Bressieux, «Revue d’Information », jullet-september 1979;
  • Isabella Loschiavo Prete, Antonio Orso, Ugo Verzì Borgese, Poeti e scrittori. Rassegna bio bibliografica del Novecento dei comuni della Piana di Gioia Tauro, Calabria Letteraria Editrice, Soveria Mannelli 1986, pp. 485-487;
  • Pasquale Tuscano, Per altezza d’ingegno: aspetti e figure dell’attività  letteraria calabrese tra Otto e Novecento, Rubbettino, Soveria Mannelli 2002, pp. 246-249;
  • Carmela Galasso, Biografie di personaggi noti e meno noti della Calabria, Pellegrini, Cosenza 2009, pp. 329-330.
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