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Dizionario Biografico della Calabria Contemporanea

  A cura di Pantaleone Sergi

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Adami, Gaetano Alessandro

Vittorio Clausi Schettini [Rogliano (Cosenza), 9 febbraio 1861 - Cosenza, 8 novembre 1916]

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All’anagrafe anche Emmanuele, Giuseppe, Garibaldi, nacque da Francesco (pronipote di Pietro, una delle personalità più significative dell’Illuminismo calabrese) e Raffaella Romano.  

Apparteneva a una famiglia numerosa (gli altri figli erano: Nicola Luigi Rocco, Carlo Giuseppe, Michele Pasquale Emilio Rocco, Carolina, Michele Angelo Giambattista, Vincenzo e Adolfo) e benestante, con cospicui possedimenti nel contado roglianese e in Sila. Non pochi suoi esponenti furono impegnati nelle professioni e nelle amministrazioni civili locali.

Il padre partecipò attivamente agli eventi risorgimentali del sud-Cosentino ed era sindaco del comune di Rogliano sia al momento della spedizione dei Mille, sia quando, nell’ottobre successivo, il decurionato del paese diede la cittadinanza onoraria al Generale Giuseppe Garibaldi «a titolo di gratitudine, amore e riverenza».

Al piccolo Vittorio, nato circa un mese prima della proclamazione del Regno d’Italia, furono imposti anche i nomi di Emmanuele, Giuseppe e Garibaldi, chiarissimo riferimento alle grandi personalità che svolsero un ruolo decisivo nel Risorgimento  e al momento dell’Unità d’Italia. Il 16 febbraio fu battezzato con l’imposizione degli stessi nomi, nella chiesa matrice di San Pietro di Rogliano.

Dopo gli studi superiori a Cosenza frequentò l’Università di Napoli, dove il 12 dicembre 1885 conseguì la laurea in medicina e chirurgia.

Tornato a Rogliano, sposò Filomena Pellegrini, di facoltosa famiglia con grandi proprietà nel basso-Tirreno cosentino, peraltro parente del repubblicano Roberto Mirabelli.

Ebbe cinque figli: Michele, Oscar, Francesco Saverio, Corrado e Arnaldo (sindaco di Cosenza per oltre un decennio).

Vinse il concorso di medico condotto del comune di Rogliano, professione che esercitò per diverso tempo, assumendo spesso posizioni critiche nei confronti delle varie amministrazioni comunali, al punto che fu costretto a dimettersi dall’incarico. “Cronaca di Calabria”, giornale di Cosenza, ne diede la notizia, non mancando di criticare gli amministratori locali. Vi si legge: «In omaggio a tante coscienze nuove, a tanti intelletti di generosi intendimenti, il dottor Vittorio Clausi, valoroso clinico, secondo la serena espressione di un illustre professore di Bologna, ha rassegnato le dimissioni da medico condotto di questo Comune, per non essere più seviziato».

Di orientamento repubblicano e anticlericale, tra gli anni 1896 e 1902 fu eletto più volte consigliere della provincia di Cosenza, partecipando attivamente al dibattito politico-amministrativo, con posizioni spesso molto critiche.

Quale consigliere provinciale si fece notare per l’impegno a favore del territorio della valle del Savuto e in particolare per la realizzazione del tratto ferroviario Pietrafitta-Rogliano e per il prolungamento dello stesso verso Nocera. Si ricorda, in particolare, un suo intervento in merito nella seduta del 22 novembre del 1897 (poi stampato in opuscolo e distribuito), nel quale, tra l’altro, sostenne che «il capoluogo della Provincia con la Cosenza-Nocera vedrebbe certamente di molto aumentato il traffico con i numerosi e non poveri paesi della valle del Savuto, i quali ora trovano maggiore convenienza a riversarsi su Catanzaro, con non lieve discapito del piccolo commercio, specialmente di questa città, il quale, può dirsi vive essenzialmente della vita dei nostri comuni».

Ebbe attenzione per la scuola e la formazione dei giovani, cosa che gli consentì di essere nominato diverse volte “delegato scolastico” dal consiglio provinciale scolastico di Cosenza, per alcuni paesi del Savuto.

Nell’ultimo decennio dell’Ottocento “don Vittorio” ebbe un’aspra polemica con il maestro Lucantonio Giuliani, su alcune questioni locali, che i due pubblicarono in opuscoli a stampa.

Fu amico e medico personale del senatore Donato Morelli; un’amicizia che influì notevolmente sulle sue posizioni politiche e sulla sua elezione a consigliere provinciale di Cosenza.

Subito dopo la morte del senatore Morelli tale amicizia gli valse un ruolo di primissimo piano per la candidatura e l’elezione a deputato del collegio di Rogliano del giovane avvocato di Cosenza Luigi Fera che aveva difeso con successo Caterina Morelli, figlia di Donato, nel processo contro il marito Salvatore Quintieri.

Fu attivamente con Luigi Fera nelle competizioni elettorali nazionali che si susseguirono dal 1904 al 1913, nelle quali l’avvocato nativo della vicina Cellara fu eletto deputato nel collegio di Rogliano. Se nelle prime di tali competizioni Vittorio Clausi fu l’uomo di fiducia, il plenipotenziario del Fera, nell’ultima, pur sostenendolo, assunse una posizione molto critica e un po' distaccata, per via di disaccordi e liti con gli ascari “feriani” di Rogliano (molti dei quali erano membri della locale loggia massonica “Bernardino Telesio”) e in particolare con l’ex anarchico Giovanni Domanico. I due, nei primi mesi del 1911 svilupparono una durissima polemica politico-personale sui giornali «L’Unione» (il Clausi) e «La Parola Repubblicana» (il Domanico), entrambi di Cosenza; il primo cattolico, il secondo laico.

Visse anche un’esperienza industriale.

Nel 1902 impiantò a Rogliano un opificio per sfarinati, ma l’iniziativa non ebbe fortuna; infatti, l’opificio chiuse nel gennaio del 1904.

L’ultimo impegno politico a Rogliano fu la sua candidatura alle elezioni amministrative comunali del 1914, indette dopo il periodo di liti e crisi, seguito all’amministrazione laico-massonica, che nel 1913 aveva sconfitto quella cattolica dei Ricciulli.

Con una lettera a stampa del 22 luglio 1914 presentò il suo programma elettorale, sulla base del quale chiese il voto ai suoi concittadini. «Dopo lunga dolorosa parentesi, a me imposta da non meritate sventure - vi si legge - mi riaffaccio alla vita pubblica e vi propongo la mia candidatura a Consigliere del nostro Comune, perché stimo non siano da ritenersi superflue, in quel civico consesso, persone colte e fattive, perché ho piena coscienza di potervi spendere ancora, utilmente per Voi, la modesta opera mia. (…)». E ancora: «Non soltanto alla vostra amicizia per me io voglio affidare il mio nome, o a quel sentimento di gratitudine, cui sento di avere diritto verso la grandissima maggioranza di Voi, per i miei trent’anni di esercizio professionale, quanto non inonorato altrettanto nobilmente disinteressato; ma intendo sopratutto  affidarlo alla vostra libera coscienza di Elettori, ben consapevoli dell’alta missione, cui la Legge vi ha chiamati, concedendovi il Voto; donde scaturisce per Voi il diritto di chiedermi che cosa io vi offro di pensiero e di propositi, domandandovi il voto, per me il dovere di dirvi quale uso io farò del vostro mandato, ove esso venisse a me affidato». 

Subito dopo tale esperienza si trasferì a Cosenza, in via Spirito Santo, dove morì l’8 novembre 1916. Riposa nel cimitero di Rogliano.

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Opere

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  • Pro Veritate, Dalla Tipografia R. Riccio, Cosenza 1892.
  • Discorso del Consigliere Provinciale Dottor Vittorio Clausi Schettini, pronunziato nella Tornata del 22 nov. 1897, Per i Tipi di Raffaele Riccio, Cosenza 1897.
  • Bancarotta Fraudolenta?... Autodifesa, La Piccola Tipografia della Provvidenza, Catanzaro 1913.
  • Agli elettori amministrativi del Comune di Rogliano, Tipografia de l’Avanguardia, Cosenza 1914.

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Note bibliografiche

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  • Lucantonio Giuliani, Voci al deserto (Autodifesa), Castrovillari, Tipografia di Francesco Patitucci, Castrovillari (Cs) 1900.
  • «Cronaca di Calabria», Cosenza, 20 luglio 1905.
  • «L’Unione», Cosenza, 31 gennaio/14 febbraio/6 marzo 1911.
  •  «La Parola Repubblicana», Cosenza, 2 aprile 1911.
  • Leonardo Falbo Fascismo e antifascismo a Rogliano. Il Caso di Rogliano, Edizioni Orizzonti Meridionali, Cosenza 1995.
  • Leonardo Falbo, Clausi Schettini Arnaldo, in Dizionario Biografico della Calabria Contemporanea, Istituto Calabrese per la storia dell’antifascismo e dell’Italia contemporanea, https://www.icsaicstoria.it/dizionario/clausi-schettini-arnaldo/

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Note archivistiche

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  • Archivio privato Famiglia Clausi Schettini, Rogliano.
  • Archivio Comune di Rogliano.

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