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Dizionario Biografico della Calabria Contemporanea

  A cura di Pantaleone Sergi

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Chiaravalloti, Leoluca

Leoluca Chiaravalloti [Pizzo Calabro (Vibo Valentia), 28 marzo 1885 - Udine, 4 settembre 1917]

Tenente medico, nacque a da Francesco e Annunziata Donato. Compi i suoi studi classici nel Liceo Galluppi di Catanzaro dal 1896 al 1903; frequentò la R. Università  di Napoli e si laureò in medicina con pieni voti e lode il 12 agosto 1910. Nel 1911 superò brillantemente un concorso e venne nominato Assistente negli Ospedali Riuniti di Napoli. Nel 1914, fu Assistente Ordinario nella Clinica Pediatrica della stessa città .
II 7 luglio 1913 sposò Anita Tirabella-Scafati, dalla quale ebbe due bambini: Anita, nata il 24 maggio 1914 e Luchino, nato nel 1916.
Scoppiata la guerra, venne assegnato negli ospedali di trincea dove ben presto si guadagnò i gradi di Capitano medico.
Prestava servizio come Aiutante Maggiore, quando l'Ospedale di S. Osvaldo di Udine fu violentemente investito dallo scoppio di un vicino deposito di munizioni. Il giovane Ufficiale medico, noncurante del grave pericolo, rimase sul posto prodigandosi senza sosta alla cura dei numerosi feriti bisognosi di assistenza, quando colpito da una scheggia di granata l'eroe napitino muore ad appena 32 anni, dedicando l'ultimo respiro alla sua famiglia e alla sua Italia.
Per l'eroica azione, venne insignito della Medaglia di Argento al Valor Militare, con la seguente motivazione: "Addetto ad un ospedale militare, durante lo scoppio di un vicino deposito di munizioni, mentre da ogni parte con violente esplosioni venivano lanciati in aria proiettili e schegge, sprezzante del pericolo, si recava nei vari padiglioni dell'ospedale stesso per sollecitare e disciplinare lo sgombero dei ricoverati, rimanendo mortalmente colpito".  
Solo nel 1923 la sua salma, con quelle di altri caduti, fu traslata nel cimitero di Pizzo. Accolta trionfalmente dalle autorità  e una celebrazione in suo onore si svolse davanti a una folla di amici e conoscenti. In quella occasione fu scoperta una lapide in suo ricordo, dono dei colleghi dell'Università  di Napoli. La lapide fu murata su una facciata di Palazzo Gagliardi in piazza Umberto I. (Biografia tratta dal volume di  Felice Muscaglione). @ ICSAIC 2021 - 12  - BREVE

Nota bibliografica

  • Felice Muscaglione, Eroi vibonesi in trincea 1915-1918, Edizioni Mapograf, Vibo Valentia 2004, p. 155-163.

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