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Dizionario Biografico della Calabria Contemporanea

  A cura di Pantaleone Sergi

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Ferrante, Nicola

Nicola Ferrante [Reggio Calabria 16 maggio 1929 - Scilla (Reggio Calabria) 6 luglio 2016]

Nacque ad Arasì, frazione di Reggio Calabria, da Carmine e Maria Schiavone, piccoli proprietari e coltivatori; fu battezzato lo stesso giorno della nascita nella parrocchia di Santa Maria del Popolo di Arasì e crebbe con le tre sorelle, Rosa, Rachele e Anna, in un ambiente segnato dalla morte del padre in giovane età  e caratterizzato da una forte religiosità . La madre, con grandi sacrifici, si dedicò integralmente ai figli, coltivando la terra e scandendo le proprie giornate con l'impegno da catechista per i fanciulli di Arasì nella locale parrocchia.  
Nel 1945 fece ingresso nel Seminario di Reggio Calabria, dove seguì gli studi ginnasiali, liceali e teologici. Venne ordinato diacono il 20 dicembre del 1952 e presbitero il 5 luglio 1953 da monsignor Giovanni Ferro. Fu inizialmente parroco a Chorio di San Lorenzo dal 1953 al 1961, paese natale di San Gaetano Catanoso, che lo definiva scherzosamente «il mio parroco »; poi a anto Stefano in Aspromonte dal 1961 al 1968, e a Riparo negli anni 1968-69. Sempre nel 1968 fu nominato Cappellano delle Suore del Monastero di Sales, delle Suore del Volto Santo e Rettore del Seminario Minore in anni difficili del cammino vocazionale. Frequentò il biennio teologico per conseguire la licenza in Sacra Teologia presso la Pontificia Università  Lateranense nel 1989, con specializzazione catechetica. Rivestì il ruolo di Cancelliere del Tribunale Ecclesiastico Regionale, di Segretario generale della Curia metropolitana, di Direttore dell'Ufficio pastorale diocesano e di Vice assistente provinciale delle Acli. Canonico della Cattedrale di Reggio Calabria dal 1969, fu Cappellano di Sua Santità  a partire dal 1975. Nel 1986 gli fu affidata la guida della parrocchia di Santa Maria di Loreto, nel popoloso quartiere reggino di Sbarre, che guidò sino al 2011.  
Monsignor Ferrante è stato un apprezzato docente di religione negli istituti superiori della provincia di Reggio Calabria, e nel Seminario di Reggio ha presieduto le cattedre di Patrologia, Storia della Chiesa e Storia della Chiesa Reggina; sempre come docente di materie storiche, ha portato un contributo importante all'istituto Superiore di Scienze Religiose di Reggio Calabria, dove si sono formati numerosi laici e docenti di religione.
Oltre il suo impegno come sacerdote, di lui ricordiamo, in particolare, il ruolo fondamentale nel riordinare le fonti documentali quale direttore dell'Archivio Storico Diocesano di Reggio Calabria e Bova dal 1980 al 2011, profondendo con grande impegno e tenacia tutte le proprie energie per riordinare il materiale documentale, affinché non si disperdesse la memoria storica della diocesi, della città  di Reggio e della sua provincia, con un'attività  di inventariazione archivistica monumentale.  
Grande studioso della storia della Chiesa reggina e calabrese, ha seguito diversi filoni di ricerca, uno in particolare riguarda i numerosi monasteri basiliani presenti sul territorio calabrese, come quelli di S. Elia da Cupessino in Galatro, il monastero di Trapezzomata, il monastero di S. Elianovo e Filareto di Seminara, di S. Nicola di Calamizzi e quello dedicato a Bartolomeo da Simeri, per citarne solo alcuni. Accanto all'interesse per il microcosmo dei monasteri basiliani, altro interessante ambito di ricerca riguarda le abbazie normanne in Calabria, in cui evidenziò come, durante la nascita delle diocesi latine sul territorio calabrese, i normanni tennero un atteggiamento tendenzialmente inclusivo rispetto le realtà  religiose già  esistenti sul territorio. Nel convegno tenuto a Bagnara Calabra il 28 dicembre 1985 per ricordare la fondazione dell'importante abbazia di Santa Maria e i XII Apostoli di Bagnara Calabra, fondata dal Conte Ruggero nel 1085, evidenziò come le abbazie costituissero il luogo privilegiato per la formazione di intellettuali al servizio dei Normanni, luogo in cui si commissionavano sia opere letterarie che figurative.  
Un altro percorso di ricerca di cui Monsignor Ferrante è rimasto un caposcuola è quello che lo porta negli anni Settanta a costituire insieme ad altri studiosi un gruppo chiamato i  neo ellenisti, perché particolarmente attenti al mondo greco e alle radici ortodosse del cristianesimo calabrese. In particolare, egli ha portato un contributo fondamentale per l'Agiotoponomastica dell'Aspromonte meridionale nelle visite di mons. D'Afflitto, esaminando la cosiddetta diocesi greca della Calabria meridionale, dove più tenace è stata la persistenza della lingua e del rito greco. Grazie a queste ricerche, egli ha contribuito a riscoprire figure di santi, sino ad allora dimenticati, nati e vissuti in questi territori, come San Cipriano di Reggio, San Gerasimo di San Lorenzo, San Filareto da Seminara, Sant'Elianovo.  
Monsignor Ferrante ha portato un ulteriore fondamentale contributo alla storiografia locale esaminando e studiando le visite dell'Arcivescovo D'Afflitto, arrivato a Reggio dopo il 1594 quando, a seguito della distruzione della città  dello Stretto per mano turca, il porporato volle che si procedesse alla raccolta di ogni notizia e dato che riguardasse le chiese e le parrocchie cittadine superstiti con il loro patrimonio.  
Nel corso della sua attività  di ricerca storica, ha contribuito con un numero considerevole di articoli e monografie alle riviste «Il Bollettino della Badia Greca di Grottaferrata », «Brutium », «Calabria Sconosciuta », «Historica », con la «Rivista Storica Calabrese » della Deputazione di Storia Patria della Calabria, di cui è stato socio, e con «Studi Meridionali ». È stato inoltre autore di diversi libri, il più noto è quello sui Santi italo-greci e i sui Bizantini in Calabria, giunto già  alla quinta edizione; è stato anche membro del Comitato organizzatore degli Incontri di Studi Bizantini.
Il Consiglio presbiterale dell'Arcidiocesi di Reggio Calabria-Bova, con richiesta formulata all'unanimità , nella sessione del 14 giugno 2017 ha proposto di intitolargli l'Archivio storico diocesano, per il lungo e pluriennale impegno profuso a favore dell'Istituzione e dal 1 ° luglio 2020 la nuova denominazione è Archivio storico diocesano «Monsignor Nicola Ferrante ». (Fabio Arichetta) © ICSAIC 2020

Opere

  • Studi italo-greci nel reggino, Scuola grafica salesiana, Palermo 1985;
  • Santi italogreci: Il mondo religioso bizantino, Logos, Roma 1992;
  • La Parrocchia di S. Maria di Loreto a Sbarre in Reggio Calabria, Laruffa, Reggio Calabria 1988;
  • Gli arcivescovi di Reggio e la stampa periodica cattolica: (1862-1950), s.n., Reggio Calabria 1990;
  • San Giorgio Megalomartire Patrono di Reggio Calabria: tradizione e storia di un culto millenario (conFrancesco Arillotta), Kaleidon, Reggio Calabria 2007.

Nota bibliografica

  • Maria Mariotti, Riforme nell'ordine agostiniano e nelle congregazioni di osservanza in Calabria, in Geronimo Serpando e la Chiesa del suo tempo, Ed. Storia e Letteratura, Roma 1997;
  • Fabio Arichetta, I Normanni e la nascita delle abbazie calabresi, «Calabria Sconosciuta », 157/158, gennaio-giugno 2018;
  • È ufficiale: l'Archivio diocesano intitolato a monsignor Ferrante, «L'Avveni9re di Calabria », 20 luglio 2020, https://bit.ly/32CTDL0

Fonti archivistiche

  • Archivio storico diocesano Reggio-Bova, Fondo Monsignor Nicola Ferrante, 4 unità  arch.
  • Archivio storico diocesano Reggio- Bova, Clero diocesano, n. 47.

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