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Dizionario Biografico della Calabria Contemporanea

  A cura di Pantaleone Sergi

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Foberti, Francesco

Francesco Foberti [Rosarno (Reggio Calabria), 6 aprile 1866 - 15 febbraio 1945]

Nacque da Salvatore e Teresa Trimboli. Diplomatosi ragioniere entrò al Ministero degli Interni, dove percorse una brillante carriera. Sposò Adele dei Marchesi Oneto di Palermo, ma rimase vedovo dopo appena 29 giorni di matrimonio.
Come esperto politico, fece parte della delegazione italiana incaricata di stipulare a Versailles il trattato di pace, a conclusione della prima guerra mondiale. Molto letto e apprezzato, in temi di politica internazionale, il suo volume  Politica e Diritto. Saggio di Politica Estera, con prefazione di Mariano d'Amelio, definito «ottimo modello » di indagine giuridica.  
Storico, prima collaboratore de «L'Unità  » di Salvemini e poi della «Voce » di Prezzolini, ebbe attenzione per la questione meridionale, ma la sua fama è legata, tuttavia, ai pazienti e appassionati studi che ha condotto per trent'anni su Gioacchino da Fiore e sul pensiero gioachimita dove si distingue con i saggi fondamentali per la conoscenza dell'abate di Celico:  Gioacchino da Fiore,  Gioachimismo antico e moderno. Divulgatore e difensore di Gioacchino, dedicò parte della sua vita, infatti, agli studi gioachimiti, difendendo l'ortodossia dell'abate. Scrive a proposito Carmelo Ciccia: «Francesco Foberti  ha impiegato tutta la sua vita a dimostrare l'ortodossia di Gioacchino da Fiore, smantellando tutte le accuse a lui mosse e gli errori d'interpretazione e valutazione fatti a suo danno anche da parte di organismi ecclesiastici ».
Nelle sue opere, accompagnate da un'infinità  di scritti su quotidiani e riviste (tra le principali «Civiltà  Moderna », «Nuova Antologia » e ancora «Archivio storico per la Calabria e la Lucania »), colloca in una nuova luce la complessa figura dell'abate Gioacchino, sfrondandola di tutte quelle interpretazioni sia apologetiche che dissacratorie, «cumulo - come scrisse Padre Francesco Russo - di deformazioni, di leggende, di storture, di pregiudizi e di luoghi comuni ».  
Obiettivo dello studioso rosarnese nei trentaquattro anni spesi per indagare il pensiero gioachimita  rivelando nuovi punti di vista sul Profeta calabrese  (è ricordato come  sagace e appassionato difensore dell'ortodossia dell'Abate Gioacchino), fu quello di fornire una chiara rievocazione e una scrupolosa e serena esegesi della vita e delle opere del grande mistico calabrese, dimostrando l'ortodossia di Gioacchino, smantellando tutte le accuse a lui mosse e gli errori d'interpretazione e valutazione fatti a suo danno anche da parte di organismi ecclesiastici, presentandolo come interprete ortodosso della teologia cattolica.
«Far risaltare la grande figura di Gioacchino da Fiore - annotò infatti Giuseppe Marzano - non in una cornice di accuse ereticali e di stolte versioni leggendarie ». Si assunse il compito, insomma, di «metterlo nella luce luminosa della verità  storica; ...rievocare e rivendicare con bella forma di entusiasmo il gran conterraneo medievale dinnanzi al giudizio odierno di italiani e di stranieri che non è forse, soltanto leggiero e ignaro; esibire le prove testuali decisive per la revisione dei trascorsi giudizi infondati; tutto questo è il contenuto dell'opera, che reca sommo onore al Foberti. E gli va data lode fervida e incondizionata ».  
Sebbene la critica successiva non sempre si sia trovata d'accordo su alcune conclusioni a cui è pervenuto, è apprezzato dagli studiosi di tutto il mondo per il contributo ricco e profondo dato per la soluzione di uno tra i problemi più affascinanti della storia letteraria calabrese.  
È ricordato come  uomo di una rara dirittura morale, un vero gentiluomo. Svolse anche incarichi pubblici: con decreto del ministro della Finanze Mosconi del 22 dicembre 1928, con il quale fu sciolto il Consiglio di amministrazione dell'Istituto Vittorio Emanuele III per i danneggiati del terremoto di Reggio Calabria, venne nominato Commissario straordinario.
Si spense modestamente in Rosarno a metà  febbraio del 1945, all'età  di 79 anni, nella casa di via Umberto I, lasciata in eredità  al Comune di Rosarno,  
A lui -    sagace e appassionato difensore dell'ortodossia dell'Abate Gioacchino  -  è stata intitolata la Mediateca Comunale di Rosarno, cittadina che lo ricorda anche con una via che porta il suo nome. Al suo nome è stato intitolato anche il premio di poesia «Città  di Rosarno ».  (Francesca Raimondi)   © ICSAIC 2022 - 9

Opere

  • Saggi di politica estera, S. Lapi, Città  di Castello 1914;
  • Politica e diritto. Saggi di politica estera, Istituto Editoriale Scientifico, Milano 1929;
  • Gioacchino da Fiore. Nuovi studi critici sulla mistica e la religiosità  in Calabria, Sansoni, Firenze 1934;
  • Per la verità  intorno a Gioacchino da Fiore, Palestra del Clero, Rovigo 1941.
  • Gioacchino da Fiore e il gioachimismo antico e moderno, Cedam, Padova 1942.

Nota bibliografica

  • Nuovi studi in Gioacchino da Fiore, Milano-Roma 1932 NBS, a, X V I , 8 », pag. 609-619;
  • Francesco Russo,  In memoria di  Francesco Foberti  difensore di Gioacchino da Fiore, «Bollettino della Società  di Storia Patria per le Calabrie », II, 1-4, 1945;
  • Francesco Russo,  In memoriam di Francesco Foberti, «Archivio Storico per la Calabria e la Lucania », XIV, 2, 1945, pp. 164-168;
  • Francesco Russo,  In memoria di Francesco Foberti difensore di Gioacchino da Fiore, Scat, Cosenza 1945;
  • In memoria di Francesco Foberti, «Bollettino della Società  di storia patria per le Calabrie », Ed. Comitato per le onoranze, 1945;
  • Harry Kurz,  Francesco Foberti and Gioacchino da Fiore, «Italica »,  vol. 23, 2, giugno 1946;
  • Francesco Russo,  Francesco Foberti apologeta di Gioacchino da Fiore, «Il Calabrese », 1, 7-8, 30 luglio 1947, pp. 101-103;
  • Bernard McGinn,  L'abate calabrese. Gioacchino da Fiore nella storia del pensiero occidentale,  Marietti, Genova 1980;
  • Sandro Paparatti,  Francesco Foberti studioso di Gioacchino da Fiore,   «Calabria letteraria », 1-3, 1981, pp. 70-72;
  • Ferdinando Cordova,  Francesco Foberti, l'Accademia cosentina ed il mistero d'un patrimonio culturale scomparso,   «Historica », XLII, 1, 1989, pp. 3-9;
  • Carmelo Ciccia,  Allegorie e simboli nel Purgatorio e altri studi su Dante, Pellegrini, Cosenza 2002, p. 136;
  • Francesco Foberti (1866-1945), in «La Città  del Sole », http://www.sosed.eu/calabresi/Profilo-2-a.htm

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