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Dizionario Biografico della Calabria Contemporanea

  A cura di Pantaleone Sergi

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Gaudio, Eugene

Eugene Gaudio [Cosenza, 31 dicembre 1886 - Los Angeles (USA), 1 agosto 1920]

Fratello minore di Tony Gaudio (v.), Eugenio nacque a Cosenza da Francesco, di professione negoziante, e da Marietta Severini. Apprese i segreti della tecnica fotografica dal fratello Raffaele, il maggiore della famiglia nato nel 1873, fotografo a quel tempo molto noto in città  come titolare dello studio-laboratorio fotografico «Regina Margherita » in piazza S. Giovanni Gerosolimitano e successivamente in via Carmine (oggi via Sertorio Quattromani). Nel 1906 Eugenio e Gaetano Antonio si trasferirono negli Stati Uniti, a New York, per lavorare come fotografi e operatori di cinema. Nel 1909 entrarono nella Independent Moving Pictures del produttore di origine tedesca Carl Laemmle: Gaetano Antonio (divenuto Tony) come capo del reparto operatori, Eugenio (che aveva americanizzato il suo nome di battesimo in Eugene) in qualità  di supervisore dei laboratori, incarico che ricoprirà  successivamente anche in un'altra compagnia, la Life Photo Film.
Nel 1915 si trasferì in California per lavorare come direttore della fotografia alla Universal, che Laemmle aveva appena fondato ad Hollywood. Il primo film in cui il nome di Eugene Gaudio appare nei  credits  fu  The House of Fear  (1915, di Stuart Paton), che da subito rivelò le doti del giovane  cinematographer  italiano. Nelle scene notturne Gaudio padroneggiò con maestria le nuove lampade portatili   «Panchrome Twin Arcs », creando dei riuscitissimi effetti di controluce. L'anno successivo diresse la fotografia di  20,000 Leagues Under the Sea, ancora per la regia di Paton; il film, ispirato al romanzo di Jules Verne, ebbe un enorme successo di pubblico. Le pionieristiche sequenze sottomarine furono girate immergendo in profondità  nelle acque delle Bahamas la "photosphere", un marchingegno d'acciaio e vetro impermeabile, resistente alla pressione e pesante oltre quattro tonnellate, all'interno del quale era installata una cinepresa. I fratelli di origine inglese John e George Williamson, inventori e progettisti dell'apparecchio, calandosi a turno nel globo assieme a Gaudio effettuarono le riprese subacquee come operatori alla macchina. Nel 1918, passato alla Metro, lavorò soprattutto a fianco del regista francese Albert Capellani e della diva di origine russa Alla Nazimova.
La padronanza tecnica e le innovazioni visive di Gaudio emergono in particolare in due dei film girati in team con Capellani e Nazimova. Il primo è  Out of the Fog  (1919), oggi perduto, del quale la stampa specializzata dell'epoca sottolineò entusiasticamente la riuscita della fotografia nel restituire l'atmosfera nebbiosa della costa del Massachusetts, dove furono realizzate le riprese. L'altro è  The Red Lantern  (1919), che impegnò Gaudio nel tour de force delle scene ambientate in una strada di Pechino, completamente ricostruita in uno studio affollato da centinaia di comparse. Gaudio illuminò il set con 70 lampade ad arco, 25 piccoli  spot  e un potente riflettore puntato sui protagonisti ricorrendo anche, per accrescere l'effetto visivo delle lanterne accese alle finestre, alla doppia esposizione della pellicola. Ormai riconosciuto tra i più talentuosi protagonisti dell'industria cinematografica hollywoodiana, Gaudio contribuì a fondare,assieme a quattordici suoi colleghi, l'American Society of Cinematographers (ASC), istituita l'8 febbraio 1919 e tuttora esistente come associazione professionale i cui membri vengono selezionati ad invito tra quanti maggiormente si sono distinti per creatività  e innovazione nell'industria cinematografica statunitense (nel 1923 e nel 1924 la presidenza dell'ASC fu assunta dal fratello Tony). L'ultimo dei ventidue film da lui fotografati è  Life's Twist  (1920, di William Christy Cabanne).
Trasportato d'urgenza all'Angelus Hospital di Los Angeles, Eugene Gaudio morì a soli 34 anni, per una peritonite. Alla Nazimova volle che il ricavato dell'anteprima a Hollywood dell'ultimo film da lei interpretato,  Madame Peacock(1920, di Ray C. Smallwood), fosse integralmente devoluto alla moglie del suo ex-operatore di fiducia, Vincenzina Pietropaolo, originaria di Amantea e sorella di Rosina, moglie di Tony.  La tomba di Eugene Gaudio si trova all'Hollywood Forever Cemetery di Los Angeles, dove è sepolto anche il fratello.  (Ernesto Fagiani)   © ICSAIC 2020

Nota bibliografica

  • Hanford C. Judson, In Search of the House of Fear, «The Moving Picture World », 5 dicembre 1914, pp. 1388-1389;
  • Nazimova Film Has Big Night Scenes, «The Moving Picture World », 22 marzo 1919, p. 1643;
  • Eugene Gaudio, «American Cinematographer », febbraio 1922, p. 18;
  • I fratelli Gaudio: due cosentini nella storia del cinema, www.famedisud.it.

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