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Dizionario Biografico della Calabria Contemporanea

  A cura di Pantaleone Sergi

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Rotiroti, Giovanni

Giovanni Rotiroti  [Cardinale (Catanzaro), 31 ottobre 1905 - Roma, 7 novembre 1983]

A Torino, dove si reca per studiare, entra a far parte del gruppo futurista torinese, stabilendo un particolare e intenso rapporto con Fillia  (Luigi Colombo)  .
Nel capoluogo piemontese inizia a collaborare con diverse testate giornalistiche tra cui «Il Nazionale », «L'Impero » e «La Fiamma ».  
Nel 1926 funge da «corriere » per l'allestimento di una sala futurista, organizzata da Enzo Benedetto all'interno della IV Biennale d'Arte Calabrese, diretta dal critico Alfonso Frangipane. Rotiroti trasporta in treno da Torino a Reggio Calabria i quadri di Fillia e di altri futuristi torinesi. Sempre nel 1926 pubblica  La danza dei sensi.  Il libro è una raccolta di versi e parole in libertà , con una prefazione curata da Pietro Gorgolini  (noto giornalista fascista dalle radici calabresi, perché figlio di un insegnante che fu direttore del ginnasio di Castrovillari)  e la copertina è opera di Fillia, che lo recensisce su «L'Impero »: «Giovanni Roriroti è giovanissimo […] il suo volume  La danza dei sensi  ha come caratteristica dominante l'entusiasmo vergine che vede la vita attraverso la pellicola rosa della fede […]  La danza dei sensi  è una garanzia di fede e serietà , data dall'autore all'inizio del suo sviluppo. Base che assicura una grande solidità  architettonica ».  II volume, com'era accaduto per i primi due libri di Fillia, viene pubblicato presso le Edizioni dei Sindacati Artistici di Torino.
Nello stesso periodo Rotiroti collabora a «L'Impero » di Mario Carli ed è protagonista di un volo su Roma con un aereo Caproni assieme ai futuristi Balla e Tato. Ne scriverà  su   «L'Impero »: «C'era un po' di vento e qualche nuvola. Avevamo paura di non poter volare ». E invece volarono e quel volo fu memorabile.  Con parole inequivocabili aggiunse «Avevamo tutti sete  di altezza, desiderio di superare lo spazio, sogno di raggiungere culmini sconfinati ».
Del gennaio 1929 è un suo articolo celebrativo su Marinetti, pubblicato su «Approdi », rivista letteraria diretta a Catanzaro da Raul Maria de Angelis, che nello stesso numero pubblica liriche di Marinetti e Folgore.  Lascia Torino verso la fine degli anni Venti per trasferirsi a Roma dove,  proseguirà  poi l'attività  giornalistica. (Sulla base della biografia pubblicata nel volume  Futurismo calabrese, di  Vittorio Cappelli). @ ICSAIC 2021 - 12    -  BREVE


Nota bibliografica

  • Fillia, La danza dei sensi di Giovanni Rotiroti, in «L'Impero », 20 ottobre 1926;
  • Claudia Salaris, Storia del futurismo, Editori Riuniti, Roma 1985;
  • Enzo Benedetto, Futuristi calabresi, in «Futurismo oggi », n. 1-4, 1988;
  • Claudia Salaris, Marinetti editore, Il Mulino, Bologna 1990;
  • Enzo Benedetto, Futurismo cento X cento, Edizioni ArteViva, Roma 1991;
  • Salvatore Ventura, Tato futurista e aeropittore, European Military Agency, Roma 1994;
  • Vittorio Cappelli, Futurismo calabrese, Rubbettino, Soveria Mannelli 1997, p. 116;
  • Silvia Bottaro, Giovanni Rotiroti, in Dizionario del Futurismo, a cura di Ezio Godoli, Vallecchi, Firenze 2001.

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