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Dizionario Biografico della Calabria Contemporanea

  A cura di Pantaleone Sergi

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Pometti, Francesco

Francesco Pometti [Corigliano Calabro (Cosenza), 8 gennaio 1862- Roma, 19 gennaio 1911]

Cultore eminente della storia politica e marinaresca d'Italia,    nacque da Vincenzo, negoziante di tessuti, e da Maria Teresa Amato, sorella dello storico locale Giuseppe Amato (autore della monografia  Crono-istoria di Corigliano Calabro, 1884).    A nove anni perdette il padre e fu affidato dalla madre alle cure di un congiunto barbiere, il quale si diede a insegnare al giovinetto il proprio mestiere. Ma il Pometti, pur dedicandosi ad apprendere per necessità  quell'arte, non trascurava lo studio, al quale riservava le ore della notte.  
Studiando da autodidatta, a 22 anni, nel 1884, conseguì a Cosenza, la «patente di grado inferiore », che gli aprì la via al  Convitto Garibaldi  di Castrovillari, quale istitutore. Alla fine del 1885 passò a fare l'istitutore nel  Collegio Cristoforo Colombo  di Napoli. Nello stesso anno conseguì la licenza ginnasiale e iniziò a pubblicare i primi articoli. Appena un anno dopo, avendo ottenuto dal Ministero della Pubblica Istruzione, come premio alla sua tenacia negli studi, il condono dei tre anni occorrenti a sostenere gli esami di licenza liceale, si presentò a tali esami, superandoli brillantemente, e si iscrisse, nel novembre successivo (1887), alla Facoltà  di Lettere dell'Università  di Napoli. Rimanendo a Napoli, non solo seguì gli studi universitari, ma iniziò anche la carriera di docente nelle scuole secondarie, insegnando italiano e storia nelle scuole tecniche «Francesco De Sanctis », «Domenico Cirillo », «Flavio Gioia » e altre ancora.
Nel 1893 lasciò Napoli e si trasferì a Roma, dove conseguì a pieni voti e con la lode, la laurea in Lettere    Nel settembre del 1893 venne nominato docente al Ginnasio di Mistretta (Messina), ma ottenne il comando presso il  Liceo Tasso  di Roma; negli anni successivi insegnò anche nel Ginnasio di Tivoli e nel Liceo di Sessa Aurunca. Tra il 1890 e il 1895 pubblicò vari scritti, tra cui un  Carme nuziale albanese, composto in occasione delle nozze di Alfonso dei baroni Compagna e di Isabella dei principi d'Angri, e alcuni racconti, tra cui  Nei sogni, in cui l'autore ritrae la realtà  quotidiana e le piccole situazioni di due città  a lui note e care: la sua Corigliano e Napoli. Al 1891 si data il racconto autobiografico  Redenzione, dedicato alla madre, "donna semplice, carica di quella saggezza che viene dalla vita e che sa dare al figlio quei consigli a cui lo scrittore ispirerà  tutta la vita" (E. Cumino). Intanto il Pometti si era fatto notare per alcune pubblicazioni di carattere storico, che gli diedero la possibilità  di ottenere, nel 1903, la libera docenza di Storia Moderna nell'Università  di Palermo. La più nota ed importante di queste pubblicazioni di storia è  Vigliena, contributo storico alla rivoluzione napoletana del 1799  (Napoli, Casa Editrice Pontieri, 1894), un lavoro dedicato ai senatori Donato Morelli    e Pietro Compagna, illustri patrioti calabresi del Risorgimento italiano. L'opera è divisa in due parti: nella prima si narra l'esplosione del forte di Vigliena, uno degli episodi più controversi    della ricostruzione storica all'indomani della Repubblica Napoletana; nella seconda parte si narra, sulla base di una rigorosa ricostruzione documentale, la storia dell'eroe coriglianese Antonio Toscani, dimostrando inoppugnabilmente che fu lui a far saltare in aria il forte di Vigliena, trovandovi la morte insieme ad altri compagni (il Toscani era nato a Corigliano nel 1777 e fece parte di un gruppo di cospiratori che facevano capo    al letterato e patriota cosentino Francesco Saverio Salfi). Tra le altre opere storiche di Pometti si segnalano:  I Martirano    (1897), una memoria che illustra l'opera di due scrittori cosentini del Cinquecento: i fratelli Bernardino e Coriolano Martirano;  Girolamo Savonarola,nel quarto centenario della morte  (1898), in cui viene delineata la figura dell'eroico frate ferrarese, mettendola a confronto con quella di Gioacchino da Fiore e Francesco d'Assisi;  Studi sul pontificato di Clemente XI  (1700-1721), editi nel 1898,    Carte delle abbazie di S. Maria di Corazzo e di S. Giuliano di Rocca Fallucca in Calabria  (1901),  Nel IX Centenario della fondazione della Badia di Grottaferrata  (1903), tutte opere che rivelano in Pometti «un esperto ricercatore e uno storico capace di penetrare nei fatti più controversi e di chiarirne, cause, importanza e conseguenze » (Cumino). Ma Pometti è conosciuto soprattutto per i suoi studi e ricerche sulla storia della Marina Italiana. Secondo la testimonianza di Romualdo Magi, suo biografo, Pometti «s'era venuto formando un concetto altissimo dei destini marinareschi dell'Italia risorta », e già  nel 1898 pubblicò sulla "Rivista marittima", un saggio intitolato  Per la storia della Marina Italiana. Il suo attaccamento alla storia marinara italiana lo spinse a frequentare circoli dove incontrava vecchi ammiragli e a studiare le antiche imprese dei «legni d'Italia ».
Tra il 1899 e il 1900 uscirono sulla "Rivista marittima" i saggi:  Nuovi contributi per la storia della Marina  (ottobre 1899) e  Storia della Marina Italiana  (marzo 1900). Nel 1905 fondò la rivista «Mare Nostrum », che nel 1909 prenderà  il nome di «Lega Navale ». A giudizio del Pometti, la storia della Marina italiana doveva partire dalla lotta sostenuta dal mondo cristiano contro l'impero turco, e di conseguenza dallo studio della politica vaticana negli anni che vanno dal 1453 al 1721. Da ricordare a tal proposito il suo saggio  I Calabresi a Lepanto, pubblicato nel 1904 sulla rivista «Cosmos illustrato » di Bergamo. Altri scritti storici da segnalare, infine, sono  Il periodo delle seconde crociate, prolusione al corso di Storia moderna tenuto all'Università  di Roma nel 1906 e  Il potere temporale e la monarchia assoluta in alcune correnti del pensiero del secolo XVIII, prolusione al corso di Storia moderna, tenuto sempre all'Università  di Roma, nel 1908. Morì a Roma, all'età  di 49 anni, il 19 gennaio 1911. La sua città  natale gli ha intitolato la Biblioteca Comunale.  (Franco Liguori)   © ICSAIC 2019

Nota bibliografica

  • Romualdo Magi, Cenni biografici e bibliografici, «Il Decretum di Graziano », Tip. del Popolano, Corigliano 1910;
  • Francesco Grillo, Vita e opere di Francesco Pometti, Tip. Vanni, New York 1945;
  • Francesco A. Arena, Francesco Pometti, «Rassegna Calabrese », 1, 1962;
  • Francesco Pistoia, Pometti, Idee sulla storia ecclesiastica, «Studia Patavina-Rivista di scienze religiose », XXI , 2, 1974;
  • Vincenzo Longo, Tra storia e romanzo, Francesco Pometti, da barbiere a cattedratico, Edizioni Trimograf, Spezzano Albanese 1994;
  • Enzo Cumino, Gli scrittori di Corigliano Calabro, Tip. Mangone, Rossano Calabro 1997;
  • Gustavo Valente, Dizionario bibliografico, biografico, geografico, storico della Calabria, vol. V, Edizioni Geometra, Cosenza 2006, p. 271.

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